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L’uso dei social è quotidiano: i dati mostrano che li usiamo in media 147 minuti al giorno, cioè quasi 3 ore! Ma il modo in cui li utilizziamo cambia molto tra le generazioni.
Chi è cresciuto giocando per strada e ha visto l'introduzione dei telefoni e dei social solo successivamente, ha un approccio molto diverso rispetto alla Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2013), per la quale i social sono uno strumento essenziale di espressione, comunicazione e partecipazione alla realtà sociale. Per i giovani, la velocità è fondamentale, così come la condivisione di aspetti quotidiani di rapidissimo consumo. Le generazioni precedenti, invece, tendono a essere più riservate, attente alla privacy e interessate alla condivisione di contenuti più riflessivi e significativi.

Questo contenuto? È Certificato!
Se sto scrivendo qui, sul blog e sulla rivista etica per Genitori, è perché l’Ente italiano “Bambini & Genitori”, la prima Community NOprofit nel panorama educativo nazionale, ha certificato l’etica di quello che stai leggendo.
Grazie al suo Comitato Scientifico, che vede nomi autorevoli come Paolo Crepet, Maria Rita Parsi, Alberto Pellai e Daniele Novara veri luminari sull’educazione genitoriale; ha ritenuto che questi contenuti seguano le linee-guida educative del terzo millennio, siano pedagogicamente corretti e propedeutici allo sviluppo degli adulti di domani, quindi buon proseguimento!
Capire le Differenze Generazionali
Comprendere queste differenze è fondamentale. Privare un giovane della possibilità di esprimersi attraverso i social media, di condividere e di creare un linguaggio comune fatto di meme, contenuti virali e canzoni, potrebbe causare più danni che benefici. Durante l'adolescenza, l'appartenenza a un gruppo di amici è cruciale per il processo di separazione e individuazione dai genitori, e oggi questa appartenenza si gioca anche a livello social.
Pertanto, l'uso del cellulare non dovrebbe essere demonizzato, ma piuttosto guidato.
È necessario educare i nostri figli a un uso consapevole e responsabile. Come genitori, dobbiamo essere i primi a dare l'esempio con un utilizzo moderato del telefono. I nostri ragazzi imparano molto più dai nostri comportamenti che dalle nostre parole. Se un genitore urla contro il figlio dicendogli di non urlare a sua volta, ciò che il ragazzo imparerà sarà proprio a urlare. Allo stesso modo, se passiamo le serate sul divano a scrollare, sarà difficile convincere i nostri figli a limitare il tempo sul telefono.
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Come educare a un uso consapevole del cellulare
Allora, cosa possiamo fare per educare a un uso corretto dei social media? Ecco alcuni suggerimenti:
- Dare l'Esempio: Proponiamo un modello moderato di utilizzo del cellulare. Se vogliamo che i nostri figli imparino a gestire il tempo che trascorrono online, dobbiamo dimostrare noi per primi come farlo. Buone regole sono per esempio: non utilizzarlo a tavola, non tenerlo in mano mentre si parla e ci si racconta la giornata, non utilizzarlo subito prima di dormire o appena svegli.
- Discutere Apertamente dei Rischi: Parliamo apertamente dei rischi legati alla mancanza di privacy, al fatto che i contenuti postati rimangono in rete per sempre, e che ciò che leggiamo tende a confermare le nostre idee di partenza, poiché l’algoritmo è studiato per mostrarci ciò che ci piace. È importante anche parlare della difficoltà a smettere di usare il telefono, una volta iniziato e delle conseguenze negative sulla capacità di concentrazione.
- Sviluppare consapevolezza sull'impatto: Far riflettere sull'effetto che l'uso del telefono ha su di noi e sugli altri. Il fenomeno del cyberbullismo, ad esempio, può avere conseguenze profonde e durature su chi ne è vittima. Scrivere un messaggio negativo o usare emoticon in modo superficiale e inappropriato, può lasciare un segno pesante sul ricevente e difficile da cancellare. È fondamentale far capire ai ragazzi che anche le azioni virtuali hanno conseguenze reali.
Conclusione
Una buona comunicazione con i nostri figli è essenziale, fatta di ascolto, comprensione e anche curiosità e coinvolgimento. L'obiettivo è arrivare a una negoziazione sostenibile delle regole e delle condizioni di utilizzo del cellulare, mantenendo sempre una porta aperta per il dialogo, soprattutto nei momenti di difficoltà. In questo modo, possiamo aiutare i nostri ragazzi a navigare nel mondo digitale in modo sicuro e responsabile. A questo proposito, puoi proseguire leggendo: 4 suggerimenti per educare i figli nell’era del “tutto e subito”

SUSANNA MINASI
psicologa, psicoterapeuta, analista transazionale
CONTATTI web: latuapsicologaonline.com
Instagram: @susanna.minasi.psicologa
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