Con “Balanzone” scopriamo i burattini della Bologna più antica e segreta…

Bologna è una città in bilico da sempre tra sacro e profano; da una parte il potere della Chiesa e del governo cittadino che esercitavano azioni legali e moraleggianti, dall’altra l’Università con il suo aspetto goliardico e godereccio. È da questo ‘magma’ che nel 1.700 si genera un fermento creativo che la rende terra prolifica per il teatro e importante fucina per generazioni di attori.

Anche grazie alla sua posizione geografica,
la città si trasforma in in vero e proprio centro direttivo della Commedia dell’Arte italiana. Sono i burattini, come veicolo di comunicazione e divertimento, ad avere il sopravvento sulle marionette a filo conquistando la piazza e divenendo uno degli elementi più espressivi del folclore bolognese. A riprova di cio’, basta pensare che il termine linguistico “burattino” entra talmente nel linguaggio quotidiano dei bolognesi tanto da formulare modi di dire, così come pure il nome dei burattinai e dei personaggi.

Una vera “rivoluzione burattinesca”,
scattata nel cuore della città e iniziata con piccoli teatrini viaggianti che dilettano il pubblico nella Piazza del Mercato, poi con Fagiolino e l’opera dell’artista Cavallazzi, che agisce con i suoi burattini in Corte Galluzzi, si delinea gradualmente la nostra tradizione burattinesca con le maschere e i personaggi nati e atti a rappresentare diversi aspetti della città: dal pedante logorroico laureato, pronto ostentatore di cultura, al popolano furbo e genuinamente ignorante.

Il personaggio che unisce il mondo universitario a quello delle teste di legno è ovviamente il “Dottore” che assieme a Fagiolino e Sganapino, forma il rappresentativo trio burattinesco locale. Un concentrato di vari aspetti della bolognesità che rende queste tre figure inossidabili e che, ancora oggi, conquistano il cuore di grandi e piccini.

 Scopriamo il mondo dei burattini
 dal mitico personaggio capostipite: il dottor Balanzone! 

Il nome Balanzone può derivare dal termine bolognese bâla, cioè “bugia”, o da balanza, “bilancia”, in riferimento al simbolo della giustizia. Balanzone infatti è la caricatura dei dotti giureconsulti e lo troviamo già nel Cinquecento nelle opere di Giulio Cesare Croce dove compare con il nome di dottor Graziano da Francolino. Si consacra Maschera nella Commedia dell’Arte alternando vari nomi: Violoni, Scatolone, Forbesone, Spaccastrummolo, Partesana, Baloardo, Lombardi, Scarpazzone, Bombarda e Cannone. 

Nato come personaggio serioso è spesso vittima di situazioni talmente paradossali che lo riducono a personaggio ridicolo al pari di un buffone. Nel casotto dei burattini bolognesi il personaggio acquista maggiore dignità conquistandosi il centro della scena. La sua agiatezza economica gli ha permesso lo studio e gli consente di degustare a suo piacimento le molteplici leccornie della cucina emiliana, incarnando così perfettamente le caratteristiche della sua Bologna ‘dotta’ e ‘grassa’. La sua presunzione e l’ostentata sicurezza non lo mettono però al sicuro dalle bastonate dei servi, per il divertimento di tutti!

a cura di Riccardo Pazzaglia
Artista burattinaio della tradizione Bolognese - erede di Demetrio Presini

Testi e immagini dal libro: “Burattini a Bologna” 
La storia delle teste di legno raccontata da Riccardo Pazzaglia e illustrata da Wolfango - Edizioni Minerva