Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, colonna portante della Comunità Educante di Bambini e Genitori, il primo Ente NOprofit a sostegno delle famiglie, sul palco del Teatro Duse di Bologna sembrava Bartleby lo scrivano di Herman Melville. Il suo «preferirei di no» al pubblico che lo ascoltava rapito, lo ha comunicato però di petto.
Senza voltare mai le spalle dall'altra parte, ma mantenendo il consueto “fare” da provocatore. E trasformandolo nella sua voglia infinita di raccontare e continuare a fare domande, anche scomode, in un mondo in cui quasi più nessuno le fa. O, se le fa, le rivolge a una macchina, all'intelligenza artificiale e non a una persona in carne e ossa. Ti potrebbe interessare approfondire con: L’intelligenza artificiale è utile al cervello dei nostri figli?
Perché professor Crepet, lei osa, spinge, a volte esagera?
«Spero che qualcosa prima o poi cambi. O, meglio, torni come ai tempi di mia nonna, genio assoluto, perché non mi teneva il fiato sul collo ma si limitava a pronunciare per me, che ero il peggiore del gruppo di amici con cui trascorrevo pomeriggi interi, una sola e semplice parola: “Badati”. Abbi cura di te. E questo suo non fare assolutamente niente per controllarmi o inibire la mia esuberante energia era invece – aziona la macchina del tempo – un grandissimo "I care", il suo dirmi "mi importa di te" e, proprio per questo, "mi fido e ti lascio fare da solo"». A questo proposito, puoi approfondire leggendo: Vogliamo crescere figli felici?
Nello spettacolo Il reato di pensare che sta portando in giro per i teatri d'Italia, lo psichiatra e sociologo nato a Torino nel 1951 cita più volte il maestro Mario Lodi che insegnava a Vho, piccola frazione di Tortona dove era nato e in cui aveva messo in pratica un'impostazione pedagogica alternativa alla scuola delle nozioni. C'è speranza se questo accade al Vho, racconta in un libro quello stesso piccolo grande pedagogo mancato poco più di dieci anni fa e che Crepet ricorda come «il più grande» in quanto ideatore, tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, di una nuova impostazione pedagogica, la cooperazione educativa, basata sulla partecipazione e il protagonismo dei bambini. Attraverso il gioco, l'osservazione, la sperimentazione, l'uso dei sensi, dal disegno alle arti tutte fino al calcolo libero e alla scrittura e stampa di veri e propri libri.
Le risorse "eXtra" per crescerli sereni
Tira fuori "X factor" che è in te!
Scegli di usare le +💯EXTRA risorse che semplificano il tuo educare: webinair, approfondimenti, manuali per genitori e tante aree ludico-didattiche + gioco-esperienze per farli imparare divertendosi!

Come vivere la cooperazione educativa del prof. Lodi?
«Quella idea che il bambino possa, debba, inventarsi, esprimersi, essere unico, era antisegnana. Lodi – ripercorre Crepet – aveva dentro l'aria della guerra e voleva pensare che i bambini e le bambine potessero finalmente crescere in democrazia. Erano gli anni in cui la Costituzione italiana era appena stata redatta. E lui pose un primo mattoncino» verso quella che poi diventò, negli anni Novanta, la filosofia, tutta emiliana, di Reggio Children, che ancor oggi valorizza l'esperienza delle scuole e dei nidi d’infanzia comunali, mettendo il bambino al centro.
Il valore del “pensiero critico” per le nuove generazioni
Nel suo tour teatrale, con tanto di firma copie per gratificare i fan, Crepet invita i presenti a riscoprire il valore del pensiero critico, del coraggio, addirittura dei difetti e della vanità che porta chi la indossa ad essere diverso, fuori dalle righe. Tanti gli aneddoti che Crepet riporta, per stimolare gli spettatori e risvegliarli dal preoccupante torpore causato da una società sempre più conformista, narcisista e valutativa ma al contempo spaventata, impaurita.
«Stiamo crescendo – scuote la testa – bambini che non si possono sporcare, che non possono giocare a pallone perché è meglio stare puliti e al sicuro, chiusi in una stanza davanti ad uno smartphone o alla playstation. Eppure lo sporcarsi, l'annusare, usare tutti i sensi sarebbe alla base dell'essere liberi, dell'esercizio della libertà». Di fare e di essere.
Professor Crepet, quanto è importante pensare “fuori dagli schemi” per la crescita dei figli?
«Siamo pieni di genitori che si sostituiscono ai figli, che li proteggono, che non capiscono – provoca –, che non capiscono che prendere un 4 può essere anche sexy perché non è come portare a casa un 6- che non ha alcun talento. Di un 4 ci si può vantare con gli amici, consapevoli del fatto che ti avrà insegnato molto più di un 10. Il 4 ti insegna a perdere e capiterà altre volte ancora nella vita, eccome se capiterà, di perdere un amico, una fidanzata, un posto di lavoro. E ciò nonostante si dovrà andare avanti.
Ogni bambino dovrebbe avere la fortuna di avere al suo fianco – auspica Crepet – un padre strano, un po' matto, non omologato, che se ne freghi di quel che pensano gli altri e che gli insegni a inseguire il suo sogno e ad accettare anche il rischio di non vederlo realizzato mai». Puoi approfondire leggendo: Seminiamo emozioni, diamo lezioni di sogni!

ALESSANDRA TESTA
giornalista, direttrice responsabile Rivista Etica "Genitori"
CONTATTI e-mail: redazione@bambiniegenitori.it
Le riviste etiche da leggere e ascoltare
👉 sfogliale
Vuoi ricevere contenuti eXtra per semplificare il tuo educare?
Li ricevi a casa per 1 anno in MAXI-FORMATO con tutti i numeri delle riviste etiche Genitori + Nipoti&Nonni

TI È PIACIUTO? Allora, seguici: ti rafforzi!
Vai su Instagram, lascia un 🧡 e partecipa alla Community Etica per famiglie di "Bambini e Genitori" che semplifica il tuo educare.
L'HAI TROVATO UTILE? CONDIVIDILO! 👇 USA I PULSANTI QUI SOTTO