Molti di noi hanno paura di annoiarsi e di far annoiare i nostri figli. Ma siamo proprio sicuri che la noia sia un male?
Una volta ero a lavoro in una scuola elementare e feci un esperimento: decisi che nessuno poteva prendere il pallone durante la ricreazione.
L’esperimento ebbe successo: dopo cinque minuti di lamentele, la carta stagnola dei loro panini diventò una bislacca palla da calcio. “Non rotola benissimo” mi dissero, “ma è stata la migliore partita di sempre”.
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La nostra società moderna ci invita ad essere sempre attivi e in movimento, invita noi ma anche i nostri figli. Per questo motivo i bambini vanno la mattina a scuola, il lunedì e il mercoledì a calcio, il martedì e il giovedì a pianoforte, il venerdì hanno il rientro. E poi ci siamo noi che corriamo a destra e sinistra per la città e anche nel minuto in cui aspettiamo la metro sentiamo il bisogno di fare qualcosa e…apriamo Candy Crush! Insomma, sembra quasi che abbiamo paura di annoiarci e di far annoiare i nostri figli.
Ma siete proprio sicuri che la noia sia un male?
Uno studio dell’University of Central Lancashire, nel Regno Unito, ha dimostrato che la noia è il segreto della creatività e quindi se uccidiamo la noia, uccidiamo l’immaginazione nostra e quella dei nostri bambini che fiorisce proprio grazie ai momenti “vuoti” della noia.
Lo studio condotto dalla Dott.ssa Sandi Mann ha coinvolto 80 persone alle quali furono date due tazze di palline di polistirolo ciascuno. I partecipanti dovevano eseguire un compito di creatività e pensare a tutti i possibili utilizzi di quelle tazze. Un gruppo doveva svolgere questo compito mentre si dedicava a una attività noiosa (copiare una serie di numeri telefonici), all’altro gruppo invece venne “risparmiata” questa parte.
Alla fine dell’esperimento venne dimostrato che il gruppo che si era annoiato aveva prodotto molte più idee creative dell’altro, mostrando una maggiore fantasia e capacità di immaginazione.
Risultati simili sono stati ottenuti anche dalle ricerche di Karen Gasper e Brianna Middlewood alla Pennsylvania University.
“Annoiarsi non è un male”, ha spiegato la Dott.ssa Mann e far annoiare i bambini è fondamentale per far sviluppare loro abilità immaginative e di risoluzione creativa di problemi. Se si azzera la noia, quindi, si spegne la creatività e l’ingegno.
Se pensavate quindi che i lampi di genio fossero figli di giornate piene di stimoli e di attività pazzesche, forse vi state sbagliando!
Tuttavia, se né io né la Dott.ssa Mann vi abbiamo convinto, ricordatevi che Albert Einstein disse di aver sviluppato la Teoria della relatività mentre era annoiato e stava sognando ad occhi aperti!
CHIARA MILANI
psicologa
Contatti: tel. 353.405.46.19 - chiara.milani.psico@gmail.com