Vuoi far sentire i tuoi figli capiti e amati? Allora leggi qui

Non hai tempo di leggere? Ascolta!

Se stai leggendo queste parole, significa che vuoi avere una bellissima connessione con tuo figlio.

Vuoi che si senta capito, ascoltato, amato. E questo è fantastico. Ma, c’è un “ma”.

Questo contenuto è Certificato

Se sto scrivendo qui, sul blog e sulla rivista etica per Genitori, è perché l’Ente italiano “Bambini & Genitori”, la prima Community NOprofit nel panorama educativo nazionale, ha certificato l’etica di quello che stai leggendo.

Grazie al suo Comitato Scientifico, che vede nomi autorevoli come Paolo Crepet, Maria Rita Parsi e Alberto Pellai, veri luminari sull’educazione genitoriale; ha ritenuto che questi contenuti seguano le linee-guida educative del terzo millennio, siano pedagogicamente corretti e propedeutici allo sviluppo degli adulti di domani, quindi buona lettura!

Torniamo al “ma”. Molti genitori oggi sono così assorbiti dal dare supporto emotivo ai propri figli, che dimenticano la seconda componente essenziale per il loro benessere: la disciplina.

Disciplinare i figli

La parola “disciplina” ha assunto oggi una connotazione negativa. Eppure, disciplina deriva dal latino discipulus – discepolo, allievo. Quindi, disciplinare non significa, come in molti pensano, punire. Significa “insegnare”.

Ora… tanti genitori hanno rinunciato alla disciplina perché non vogliono che rovini il loro rapporto con i figli. Ma è possibile disciplinarli senza rinunciare ad un legame profondo con loro. Il segreto sta nello stabilire dei chiari limiti, e mantenerli in modo fermo e gentile allo stesso tempo. 

Prima di vedere come fare, voglio spiegarti il perché è essenziale che tu lo faccia.

Immagina di essere in un Paese straniero dove parlano una lingua diversa, e in cui ci sono regole e usanze a te ignote. Ma la tua guida turistica non ti aiuta in nessun modo… come ti sentiresti?

Smarrito, confuso, impaurito?

Ecco: tu sei come la guida turistica per tuo figlio. Infatti, tuo figlio non ha la tua esperienza, né le tue capacità intellettive. Non è adulto: è un bambino (o ragazzo) che sta imparando come muoversi nella società. E ha bisogno di indicazioni chiare per non perdersi.

Tuo figlio di 3 anni non può sapere quali sono le conseguenze di non lavarsi i denti.

Tuo figlio di 6 anni non può sapere quali sono le conseguenze del restare incollato al tablet.

Tuo figlio di 13 anni non può sapere quali sono le conseguenze di condividere informazioni private online con la persona sbagliata, o di scrivere commenti pieni d’odio nei social.

Ma tu sì che lo sai. E puoi guidare tuo figlio usando limiti.

I limiti sono come dei segnali stradali che lo aiutano ad orientarsi nelle varie situazioni.

L'immagine è composta da tanti cerchi luminosi di differenti colori che si fondono fra loro e rappresenta idealmente l'unione e il sostegno della Community Etica di Bambini e Genitori

Stabilire i limiti: tre aree utili

  1. Sicurezza e salute di tuo figlio 

Qualche esempio: ci si allaccia il seggiolino prima di partire; si mangia solo una fetta di torta…

  • Igiene personale e organizzazione delle proprie cose

Qualche esempio: ci si lava i denti prima di andare a dormire; si sistema la propria stanza…

  • Etichetta sociale

Qualche esempio: si lascia il bagno pulito; ci si copre la bocca quando si starnutisce in pubblico…

Ora… una volta che stabilisci quali sono i limiti importanti per te, cosa devi fare?

Il primo step è comunicarli in modo chiaro a tuo figlio. 

Sembra impossibile, ma il 90% delle nostre delusioni deriva da aspettative non espresse, o espresse vagamente! Immagina di andare al ristorante, e di non dire al cameriere il piatto che desideri, o di dire “Vorrei qualcosa di leggero e sfizioso”. Pensi arriverebbe al tuo tavolo quello che stai sognando?

Il secondo step è mantenerli.

Una cosa è sicura: tuo figlio testerà i tuoi limiti. Non lo fa perché ce l’ha con te, o perché ha problemi. Come tutti i bambini, sta esplorando il mondo e capendo fino a dove può spingersi

Il tuo compito non è quello di fargli smettere di infrangere i limiti. Il tuo compito è di mantenerli.

Non decidi cosa farà lui. Decidi cosa farai tu.

Esempio: “Tra 5 minuti si spegne la televisione. Sarà difficile, ma bisognerà farlo. E se non riuscirai a spegnerla tu, dovrò spegnerla io.”

Vorresti approfondire il tema limiti? Scarica la mia miniguida gratuita qui>

GIADA ZURLO
educatrice certificata di Disciplina Positiva

Contatti: @genitoridiversi supporto@genitoridiversi.com


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