Suggerimenti utili per esprimere l’amore ai figli con efficacia

Si dice che le emozioni nascono nel cuore e sono il motore della vita.

Che cos’è uno stato d’animo?

È quello che noi sentiamo e riferiamo quando ci chiedono “Come stai?”. A questa domanda molto spesso siamo abituati a rispondere “Bene! Benino! Insomma! Non ci lamentiamo!”

È come se ci fosse un parametro affettivo tra bene e male, caratterizzato da due poli fra cui noi ci posizioniamo. In realtà, questa proiezione aumenta la nostra incapacità di sentirci, di sentire le nostre emozioni. Di percepire, di comprendere i nostri stati d’animo.

Quando ci domandano “Come stai?” può essere interessante approfittare per percepire se dentro di noi albergano tristezza, serenità, rabbia, paura, gioia, ansia o stupore. Tutto ciò che fa parte della gamma emotiva della persona.

L'immagine è composta da tanti cerchi luminosi di differenti colori che si fondono fra loro e rappresenta idealmente l'unione e il sostegno della Community Etica di Bambini e Genitori

È importante imparare a leggere i propri stati d’animo per espandere il proprio dizionario emotivo, cioè la capacità che abbiamo di nominare e distinguere le nostre emozioni.

Dal momento in cui siamo in grado di focalizzarci sulle nostre emozioni, possiamo cominciare a comprendere che gli stati d’animo si possono gestire e veicolare.

Attraverso la consapevolezza, l’introspezione e la capacità di accogliere e osservare i pensieri, possiamo promuovere una struttura interna basata sul bilanciamento degli eventi della vita e soprattutto, sul bilanciamento emozionale per divenire primi educatori all’affettività dei nostri figli.

Qual è il punto focale dell’educazione sentimentale?

Insegnare l’amore! E come si insegna l’amore?

Il primo passo è dato dall’esempio e il secondo, non per ordine di importanza, è dato dal tempo. Il tempo condiviso con rispetto e dedizione, il tempo che agisce in noi e nell’altro. Il tempo che diventa pratica trasformativa.

Quando siamo con i nostri figli, con una risonanza del cuore in “Modalità Noi”, ecco che le situazioni familiari, anche quelle più articolate, vengono gestite da una regia centrata sull’equilibrio e sull’ascolto.

Quando ci confrontiamo con un figlio che fa rientro a casa non chiediamogli che cosa ha fatto a scuola… sappiamo già che la risposta è “Niente!”…ma rivolgiamoci a lui facendo attenzione a ciò che ha caratterizzato la sua giornata dal punto di vista emotivo.

Con i bambini più piccoli  possiamo utilizzare un libro delle emozioni o un gioco da tavola per avvicinarci al loro mondo interno, rispettando i loro spazi.

Con un adolescente possiamo far decantare la sua energia caricata a scuola,  attendere il momento giusto per abbassare il livello di distanza e creare vicinanza.

Ad esempio, organizzando una merenda insieme, proponendo di spegnere il telefono per 30 minuti e dedicarsi reciprocamente uno all’altro.

Come un’onda che lentamente incontra la spiaggia, scambiando buone energie ed elementi naturali, noi genitori possiamo farci presenza nella vita dei nostri figli, inondandoli di quella parte di noi così saggia e così riflessiva che solo un genitore, grazie all’amore, all’esperienza e alla pazienza può avere.

Anche se i nostri figli non lo ammetteranno pubblicamente, dentro di loro, sono e saranno sempre fieri di aver accanto la presenza costante di mamma e papà.

Presenza imperfetta, a volte scomoda, ma costante.

SILVIA FERRETTI
pedagogista, formatrice, Direttrice Centro per l'infanzia 12-36 mesi "Il Chicco"

Contatti: tel. 347.178.29.48 - ilchiccoinfanzia@hotmail.it


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