Il compito principale del Pedodontista non è solo curare le patologie orali del piccolo paziente, ma creare una personalità che non abbia nessun timore nell’affrontare le terapie odontoiatriche...
Le terapie odontoiatriche dovranno essere condotte con intelligenza, rispettando la personalità del bambino e alternando con abilità, dolcezza e determinazione e facendo capire al piccolo che nessuno intende usare alcun tipo di violenza.
È ovvio che la paura del dolore è una costante del piccolo paziente che percepisce l’intervento odontoiatrico come un’aggressione.
Eppure non è difficile, utilizzando le giuste metodiche, convincere anche bambini molto piccoli ad accettare serenamente le cure odontoiatriche.
L’utilizzo della sedazione cosciente in odontoiatria infantile (Pedodonzia) è una metodica che dà un preziosissimo aiuto nel trattare i bambini ma deve essere sempre accompagnata dalla competenza, che ogni operatore, medico od odontoiatra deve avere, in un approccio “psicoterapeutico” al paziente. La sedazione cosciente (miscela ossigeno/protossido d’azoto) ha il grande vantaggio di educare progressivamente il bambino a un buon rapporto con l’odontoiatria fino a portarlo al punto di non avere più la necessità di un supporto farmacologico. Otteniamo pertanto quell’opera di costruzione psicologica su cui abbiamo già tanto insistito.
Inoltre vorrei rassicurare i genitori sull’uso del protossido d’azoto: non si deve commettere l’errore di pretendere che esso sia un gas anestetico poiché è soltanto un gas sedativo.
Questa tecnica sedativa si caratterizza per l’utilizzo di apparecchiature, specifiche per l’uso odontoiatrico con particolari blocchi automatici che impediscono errori operativi che potrebbero creare problemi di sicurezza. È infatti impossibile somministrare solo protossido senza la presenza di ossigeno nella miscela.
Se si cercasse di somministrare protossido puro la macchina si bloccherebbe immediatamente. Nello stesso modo non si può superare una percentuale massima di protossido nella miscela, il che vuol dire che si sta contemporaneamente somministrando ossigeno (presente nell’aria atmosferica al 21%) e quindi iperossigenando il bambino.
Fattori favorevoli della tecnica sono un’altissima flessibilità di controllo, l’estrema facilità e rapidità di induzione e soprattutto l’immediato recupero funzionale senza effetti ritardati. La somministrazione della miscela avviene tramite una mascherina nasale che permette di lavorare senza problemi nella bocca del paziente.
Con questa analgesia relativa viene elevata nel bambino la soglia di sensibilità al dolore, al freddo, al caldo e al tocco leggero. Lo stato di coscienza è alterato solo in misura minima. I riflessi superficiali e profondi, e quindi tutti i riflessi di difesa come tosse e deglutizione, importantissimi in odontoiatria, rimangono attivi e il sensorio resta chiaro.
Che aspetto ha e come si sente un bambino nella fase di analgesia relativa?
L’espressione del viso è quella di un individuo cosciente. La respirazione è normale e tranquilla, i muscoli sono rilassati. Le pupille sono normali e si contraggono normalmente alla luce. La frequenza del polso è normale, come lo è la sua pressione sanguigna e il colorito della pelle. Poiché si sta curando un paziente cosciente, la sua reazione, verbale o fisica, sarà indicatrice del suo stato.
Altri fattori molto importanti, specie per chi tratta bambini, sono un alterato senso del tempo che fa sì che il paziente sia convinto, alla fine del trattamento, di essere rimasto sotto sedazione per un tempo molto più breve della realtà, e una amnesia agli eventi sgradevoli. Pertanto anche se è successo che il paziente abbia, per un attimo, sentito dolore, non se ne ricorderà finito l’intervento e non perderemo la sua collaborazione faticosamente costruita.
a cura dott.ssa Federica Casilli
specialista in ortodonzia e gnatologia