Vivere in montagna, un sogno che si realizza per tante famiglie con bambini: il bando della Regione Emilia-Romagna potrebbe diventare permanente!
Le famiglie emiliano-romagnole vedono verde e, soprattutto, sognano di vivere in montagna. Dalle famiglie è uno solo il desiderio: iniziare una vita dal ritmo più slow in un piccolo borgo ricco di storia e tradizioni. O nella natura ancora incontaminata, tra crinali e panorami che, in uno dei 119 comuni montani del territorio che si estende da Piacenza a Rimini, promettono orizzonti quasi infiniti.
I protagonisti sono loro, i borghi, con la loro storia antica di contese, di relazioni, di vittorie e di sconfitte. Con la fierezza dei castelli spesso aggrappati alla roccia, il fascino delle strade strette e delle case in pietra, la fantasia culinaria portata ad arte nella creazione di specialità uniche, l’aspra bellezza di una natura in cui l’opera dell’uomo, nei secoli, ha aggiunto forza e armonia.
Piccole frazioni montane
che hanno segnato la storia di confine nelle nostre montagne. Luoghi appartenuti a nobili famiglie, che per secoli hanno imposto dazi e pedaggi sulle vie del commercio, ma che hanno visto progressivamente perdere la loro funzione a causa della costruzione di più moderne strade e ferrovie.
In questo anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria da Covid-19, una piccola buona notiziaall’insegna di una vita più sostenibile e «green» c’è: andare a vivere in Appennino è diventato un sogno esaudito e realizzato già per 341 giovani coppie o famiglie.
Ci ha pensato la Regione, che per comprare o ristrutturare abitazioni nelle zone appenniniche ha pubblicato e finanziato il cosiddetto «Bando Montagna», uscito il 15 settembre. È di 28.500 euro l’importo medio assegnato a fondo perduto. Ne hanno beneficiato nuclei con figli nell’80% dei casi, per un’età media di 32,5 anni.
Un finanziamento che potrà mobilitare investimenti
per almeno altri 10 milioni di euro, trasformandosi anche in un’iniezione significativa di risorse a beneficio dell’economia dei territori grazie ai cantieri che si apriranno per gli interventi necessari e nel 93% dei casi realizzati da imprese locali. Ed è solo la prima tranche. Per il 2021 sono, infatti, previsti altri 10 milioni di euro, già inseriti nel bilancio di previsione varato nei giorni scorsi dall’esecutivo regionale.
L’obiettivo?
Dare risposta ad un’altra fetta cospicua delle tante domande arrivate: 2.310 in totale quelle ammissibili. Numeri che confermano il forte interesse in atto per l’Appennino. Un’inversione di tendenza da parte soprattutto dei giovani su cui può aver influito proprio l’emergenza coronavirus, ma che più in generale rivela la ricerca di uno stile di vita più sostenibile.
«E’ un risultato straordinario, una risposta fortissima – sottolinea il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini–. Abbiamo davvero colto un’esigenza reale quando, alcuni mesi fa, decidemmo di sostenere le aree montane favorendo chi avrebbe deciso di viverci, rivolgendoci soprattutto alle famiglie e alle giovani coppie. Oggi partiamo con il finanziamento di una prima quota di interventi, ma non ci fermiamo qui».
Gli aiuti per chi ama la montagna
potrebbero diventare permanenti. «Siamo di fronte a una misura innovativa, estremamente concreta e calata nella realtà effettiva del nostro Appennino e le tantissime domande arrivate ne sono una conferma – aggiunge l’assessora regionale alla Montagna e pianificazione territoriale, Barbara Lori –. E’ in atto una riscoperta della montagna che va sostenuta e messa in valore- Con questo bando ci siamo posti tra gli altri due obiettivi: favorire il ripopolamento di questi territori e allo stesso tempo promuoverne la riqualificazione edilizia senza consumo di suolo.
Per questo ci siamo rivolti alle giovani coppie con contributi per l’acquisto e la ristrutturazione che, sommandosi alle detrazioni fiscali previste dalla legge, potranno rappresentare un volano per il rilancio dell’economia, proprio a partire da uno dei settori più colpiti, quello dell’edilizia.
Inoltre, per rendere ancora più efficace la misura abbiamo previsto una premialità nel caso gli interventi siano realizzati da imprese locali».
Fra gli interventi al momento finanziati, sono già 25 quelli che riguardano il territorio bolognese per un valore complessivo di 738 mila euro.
Tante le domande ammissibili, con appunto nuovi fondi in arrivo. Dalla provincia di Bologna sono giunte ulteriori 624 richieste da parte di altrettante famiglie.
di Alessandra Testa
giornalista, direttrice responsabile Genitori
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