Comportamenti provocatori? Fai parlare le favole

mamma e bimbo favole

Le favole sono un ottimo strumento di intervento per trattare il Disturbo Oppositivo Provocatorio.

Il bambino che presenta tale disturbo è dispettoso e vendicativo, arrabbiato e rancoroso, suscettibile, litiga con gli adulti, li offende, rifiuta le loro regole. Di fronte a tanta opposizione lo scontro è presto fatto e le nostre parole sono inutili! Si può arrivare al cuore del bambino facendo parlare le favole.

Il bambino “difficile”, manifestando comportamenti di indisciplina, segnala insofferenza alle regole ed esprime disagio personale.

La caratteristica fondamentale del Disturbo Oppositivo Provocatorio è una modalità ricorrente di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente e ostile nei confronti delle figure dotate di “autorità”. Per definire il Disturbo Oppositivo Provocatorio i comportamenti devono manifestarsi più frequentemente rispetto a quanto si osserva tipicamente negli altri bambini.

L'intervento per curare questo disturbo consiste nell'utilizzo di strategie psicoeducative che considerano il comportamento come un messaggio: cosa vuole comunicare tale comportamento? Quale alternativa più funzionale posso utilizzare?

Tra gli strumenti di intervento si utilizzano le favole che aiutano a guardare le cose da un altro punto di vista e ci permettono di capire dei comportamenti apparentemente incomprensibili. 

Sperimentando questo lavoro durante gli incontri con bambini e genitori ho capito che questo è uno strumento di prevenzione e riabilitazione: ascoltare e discutere di favole che parlano di animali con un linguaggio infantile fa calare le resistenze e ci lascia quindi più liberi di provare emozioni e avere un primo contatto con la problematica comportamentale.

“E così nel Bosco delle Sette Querce si vide a poco a poco un lupacchiotto che giocava con gli altri, che litigava, che si faceva male, che faceva la pace e giocava di nuovo, proprio come tutti gli altri cuccioli del bosco, e non si ebbe più un cucciolo rifiutato che per trovare se stesso aveva sempre bisogno di essere scacciato” (Alba Marcoli "Il bambino nascosto").

Grazie alla lettura e alla discussione delle storie c'è una maggiore comprensione interpersonale: potenziamento delle abilità sociali, modificazione di punti di vista, educazione morale, conoscenza delle emozioni in sé e negli altri, miglioramento nell'adeguatezza comportamentale,sociale e personale. •

a cura dott.ssa Marta Magliocchetti
tecnico della riabilitazione psichiatrica