Comunicare bene le proprie emozioni: come insegnarlo ai figli?

L'educazione sentimentale è un percorso che parte da noi genitori.

Essere consapevoli delle proprie emozioni non solo crea legami significativi, ma trasforma anche la vita, rendendola piena e appagante, specialmente con i nostri figli.


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Fin dalla nascita, ogni persona sperimenta un'esplosione di emozioni, un caleidoscopio di positività e negatività.  Aiutiamoci reciprocamente e guidiamo i nostri piccoli nel riconoscere e comprendere queste emozioni, aprendo le porte per imparare a gestirle in modo sano.

L'educazione sentimentale è un viaggio che inizia da subito, evolve nel corso della vita e, possiamo dirlo senza esagerare, non finisce mai!


Ogni emozione è ben accetta… anche quelle considerate “meno nobili” e attraverso di esse, senza rendercene conto, possiamo aprirci a dialoghi profondi.

Evitiamo di colpevolizzare i più piccoli per scivolate o intemperanze emotive, è davvero improduttivo.

L'immagine è composta da tanti cerchi luminosi di differenti colori che si fondono fra loro e rappresenta idealmente l'unione e il sostegno della Community Etica di Bambini e Genitori

Ogni perdita di controllo è una ottima opportunità per aprire il canale della conversazione ed immergersi nella “stanza degli affetti”, un luogo di comunicazione intima (ti consiglio di leggere: “La stanza degli affetti di Roberta Giommi ed. GiuntiScuola).

Difficilmente si crea piena intimità se siamo più di due, quindi prenditi un “tempo dedicato” ed evita gli spettatori, poi comunica: “quello che hai detto mi ha ferito, vorrei che dopo ne parlassimo insieme”.

Ecco tre suggerimenti per aiutare i figli a districarsi fra le proprie emozioni:

  • Usa un linguaggio appropriato per descrivere le emozioni, tutte le parole sono “giuste”, basta che siano riportate nel contesto adeguato. Se in quel momento sono inca***to, lascia correre, più tardi dirai che preferisci altri termini o scusati per aver usato una parola troppo forte.
  • Crea un ambiente sicuro e accogliente dove sentirsi liberi di esprimere le proprie emozioni, senza paura di essere giudicati o criticati: usa la creatività, crea un segnale tutto vostro per identificare che quello è il momento del confronto.
  • Rifletti insieme a tuo figlio, tua figlia per immaginare nuove strategie per gestire le emozioni difficili con modi per rilassarsi e calmarsi, come ad esempio fare dei respiri lenti e profondi insieme. 

Anche gli adulti possono avere difficoltà a comunicare le proprie emozioni in modo adeguato, questo può portare a problemi nelle relazioni, sia personali che professionali, per cui è davvero vincente scegliere l’onestà e l’autenticità.

Se proviamo rabbia, tristezza o paura, è importante evitare di nascondere queste emozioni, anche perché il tuo corpo le comunica già prima che tu te ne accorga. Dire “sto bene, sto male” è davvero troppo generico, essere specifici e descrivere cosa ci sta facendo sentire tristi o gioiosi ci aiuterà a comprendere meglio la nostra emozione e a comunicarla in modo efficace con l’altro.

È fondamentale esprimere le nostre emozioni in modo rispettoso, anche se sono negative. Possiamo farlo usando un linguaggio appropriato e evitando di aggredire o insultare l’altro.


È importante saper sostenere le proprie emozioni, ma anche rispettare quelle degli altri. Questo significa essere in grado di riconoscere e accettare le emozioni degli altri, anche se sono diverse dalle nostre.

Ecco tre obiettivi per sostenere le proprie emozioni rispettando quelle degli altri:

  • Comportarsi in modo empatico. È importante cercare di capire il punto di vista dell'altra persona e provare a vedere le cose dal suo punto di vista.
  • Comunicare in modo assertivo. È importante saper esprimere le proprie emozioni in modo assertivo, diretto  senza essere aggressivi o passivo aggressivi.
  • Agire tolleranza. È importante essere tolleranti verso le differenze, e accettare che gli altri possano provare emozioni diverse dalle nostre.

Per esprimere emozioni consapevolmente, rifletti prima di parlare. Fermati un attimo e rifletti su cosa stai provando e perché… insomma, conta fino a dieci e respira!
E scegli momento e luogo appropriati. L'educazione sentimentale è un percorso continuo, inizia da piccoli e richiede impegno costante.

Prova un esercizio pratico: chiedi all’altra persona non solo "Come stai?", ma: "Da 1 a 10... come stai? Cosa significa per te, ad esempio 6? E se fosse un'emozione, quale sarebbe? E se fosse un colore?"

E, ricorda, se chiedi, mettiti in gioco sullo stesso piano. Da uno a dieci, ora sto 7, mi sento fiducioso, di un bel verde brillante!

ROBERTO SEGHI ROSPIGLIOSI
pedagogista, giudice onorario minorile, consulente relazionale

Contatti: tel. 340.675.45.69 - spazioermes@gmail.com


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