Imparare a leggere è uno dei primi compiti scolastici dei bambini. Con la lettura lo scolaro accede a concetti cui non potrà arrivare tramite l'esperienza.
Ma quando è necessario fornire stimoli affinché impari a leggere? E' possibile e conveniente iniziare i bambini alla lettura fin da piccolissimi?
Nonostante lo studio delle fasi evolutive sconsigli un apprendimento precoce della lettura, perché il bambino prima dei sei anni non ha ancora sviluppato la possibilità di rapportare il concetto con la parola scritta, oggi acquistano sempre più rilevanza i nuovi metodi, tra cui quello Doman. Tali metodi si applicano a bambini piccolissimi, anche di diciotto mesi.
L'insegnamento della lettura comincia innanzi tutto individuando un oggetto verso cui il bimbo mostra interesse (ad esempio la palla). Il nome di tale oggetto verrà poi scritto con caratteri grossi e con colori vivaci. Il bambino comincerà ad associare quella determinata parola scritta a quel determinato personaggio od oggetto che gli verrà verbalizzato e presentato contemporaneamente. Ciò avrà più successo se questo metodo verrà presentato al bambino come un gioco. Ritornando quindi al quesito iniziale se sia giusto iniziare i bambini alla lettura fin da piccolissimi potremo rispondere sì! Purché i genitori e gli insegnanti non facciano della lettura precoce una questione di “vanto”.
Il rischio in cui si può incorrere è quello di proiettare sul bambino l'estensione dei propri desideri e delle proprie aspettative. Ciò che rischia di prevalere è un'immagine del bambino “perfetto” e non più solo e semplicemente un bambino con il diritto a divertirsi, a giocare, ad amare ciò che fa in nome di quel “principio del piacere” tanto represso dagli adulti ma tanto vivo nei bambini.
E allora come risolvere il dilemma? Cambiando la domanda iniziale chiedendosi come insegnare a leggere piuttosto che quando insegnare a leggere. J.J. Rousseau quando si è posto il problema di insegnare a leggere all'Emilio ha risposto che il problema prioritario, essenziale anzi esclusivo era solo quello di far nascere l'amore per la lettura.
L'obiettivo resta quindi far comprendere l'importanza della lettura, considerandola un tesoro da scoprire e una nuova avventura da vivere. Spesso la lettura è vista solo come un elemento scolastico obbligato, ma dobbiamo essere noi genitori i primi a considerarlo uno strumento in più da regalare ai nostri figli per meglio interpretare il mondo e le sfide che li attendono. Solo così potremo trasmettere che leggere è aprire la mente e che con la lettura ciascun pensiero diventa più ricco, più fantastico, più bello. Nella pratica, per motivare alla lettura, si devono tener presenti i dieci diritti del lettore di cui parla Pennac: “il diritto di non leggere; il diritto di saltare le pagine; di non finire il libro; di leggere qualsiasi cosa e ovunque...”. Leggere nutre la mente ma anche il cuore. Per appassionare i bambini alla lettura facciamo in modo che il libro diventi un compagno abituale.
Abituiamoli subito alla lettura di storie e favole; leggiamo ad alta voce e insieme a loro; prendiamo l'abitudine di leggere loro una favola prima di andare a dormire.
Quando i bambini diventano grandi: durante la settimana dedichiamo uno spazio alla lettura; leggiamo anche noi spesso dando il buon esempio; stimoliamo la loro curiosità commentando quello che hanno letto; portiamoli in biblioteca per avere uno spazio tranquillo, dedicato solo alla lettura; offriamo dei piccoli premi quando hanno finito un libro.
L'amore per la lettura lo si spegne ogniqualvolta il leggere viene presentato come un obbligo, come una condanna, come una pena. Facendo diventare la lettura un gioco, questa diviene un'attività creativa, dove tutto diventa possibile, dove le storie diventano anche un po' nostre.•
a cura dott.ssa Alessia Mattei
psicolog