Il bambino nello scarabocchiare, colloca il suo sé al centro, per far emergere la parte più intimistica.
Mi sono sempre chiesta, come mai l’idea di capire il senso dello scarabocchio, sia nato così prepotentemente in me, tanto da determinare le teorie, le regole, scrivere libri e vedere attorno un proliferare di studi di psicologi su questo argomento.
Molteplici ritengo siano le cause.
Quando mio figlio aveva quasi due anni,
nel 1972, lo vidi un giorno prendere con prepotenza i colori che servivano al mio lavoro di insegnante e, disegnare degli scarabocchi mentre borbottava. Collocai quel momento, al periodo in cui osservavo i miei fratellini scarabocchiare con le stesse modalità di esecuzione. E capii che era il suo unico modo di esprimere i sentimenti, perché ancora non poteva formulare pensieri con le parole.
Quell’insieme di cerchi che arrivavano in un solo punto, quelle linee elaborate apparentemente distrattamente erano un insieme costituito da una ricchezza non ancora conosciuta e non tradotta in adeguate logiche schematiche. Osservando con quanto impegno e partecipazione scarabocchiava ne dedussi e rilevai il suo enorme patrimonio intimistico ed emotivo. E da quelle profonde osservazioni proseguirono i miei studi per arrivare nel 1996 a pubblicare i miei primi articoli.
Non va dimenticato che intorno al 1972 - data in cui risalgono i miei studi iniziali sullo scarabocchio - la famiglia era caratterizzata da una certa settoriale realtà. La donna si voleva emancipare e quindi il suo sguardo era rivolto all’esterno della famiglia. Pur senza negare esempi diversi, la donna in quel periodo, anche prima e dopo il 1972, prendeva la distanza dalla famiglia, e, quindi, il suo ruolo era l’emancipazione personale.
Vanno pure menzionati gli asili nido
sorti in ogni ambito, che sono stati per le famiglie, spazio prezioso e sicuro per lasciare il figlio nelle mani sicure. Mi piace accennare che in quel periodo predilessi stare a casa, anziché lavorare. In questo modo ho potuto stendere giornalmente delle relazioni e ogni novità del figlio autore dello scarabocchio, era considerata da me un tesoro come oggetto di riflessione sulle tipologie diversificate dello scarabocchio. Inoltre spesso andavo la mattina nei vari asili della zona in cui abitavo, per osservare gli scarabocchi di tutti i bambini e ogni volta erano preziose osservazioni per continuare il mio cammino e laborioso e faticoso, sul significato dello scarabocchio.
Nel tempo ho depositato e tutelato il significato dello scarabocchio: “lo scarabocchio è uno dei primi elementi del binomio emozione-ragionamento del bambino in un periodo in cui non sa spiegare le emozioni”.
di Anna Maria Casadei
esperta del disegno infantile
?
VUOI APPROFONDIRE❓
? Sfoglia QUI la rivista che parla di questi argomenti‼️
?
TI E’ PIACIUTO L’ARTICOLO?
Lascia un ✨MI PIACE✨alla nostra pagina Facebook e unisciti alla Comunità di Bambini e Genitori