Bologna, la New York del 1200

 La tradizione delle torri a Bologna ha origini antichissime, tanto che uno degli attributi della nostra bella città è “Bologna la turrita”.

In anni recenti abbiamo visto sorgere a Bologna un paio di torri molto imponenti: la torre costruita dall’architetto giapponese Kenzo Tangenel quartiere fieristico e la Torre Unipol con il suo avveniristico tetto fotovoltaico inclinato di 45 gradi.

Ma Bologna ha una tradizione secolare in tal senso,
tanto da poter anticipare, in pieno medioevo, uno skyline, un panorama cittadino del tutto simile a quello della New Yorkdi oggi.

Nella storia urbana di Bologna, la formazione della cerchia dei torresotti, o cerchia del Mille,seconda cerchia di Mura, costruita fra il 1.116 e il 1.123 diventa l’elemento caratterizzante. I torresotti erano torri costruite sulle porte della cinta muraria, in corrispondenza delle principali vie di comunicazione fra città e campagna.

Entro la cerchia dei torresotti c’era la città.
Le famiglie più ricche o più importanti vivevano in casette che si affacciavano allo stesso cortile (ad esempio: Corte Galluzzi), dominate da una costruzione più alta detta casa torre’. La loro funzione era sia militare sia gentilizia: serviva da rifugio per tutta la famiglia in caso di aggressione durante le lotte fra le fazioni cittadine ma si racconta che le famiglie più ricche le utilizzassero anche come strumento di offesa e per manifestare il proprio potere.

Noi chiamiamo torri le “case torri”
costruite estremamente alte per dare lustro con questo mezzo alla famiglia proprietaria. E Bologna è piena di queste torridi origine medievale, o di resti di esse. Le più famose sono quella degli Asinelli e la Garisenda, in pieno centro storico, all’incrocio tra Via Rizzoli, Strada Maggiore e Via San Vitale, ma anche le meno conosciute: Torre Azzoguìdi, Guidozagni, degli Oseletti dei Passipoveri, Prendiparte o Coronata Torre Uguzzone.  

Ce n’erano circa 100 
ma ora ne restano poco più di 20 poichè la maggior parte andò distrutta o fu abbattuta nell’ambito di un progetto di ristrutturazione della città, come successe nel 1919 per le torri Artenisi e Riccadonna, nel Mercato di Mezzo.

La torre degli Asinelli è alta 97,2 metri, 498 i gradini per raggiungere la vetta, ma sembra fosse molto più alta. È la torre pendente più alta di Italia, anche se al fianco della Garisenda, alta 47,5 metri e ancora più inclinata, sembra dritta.

Si narra che la torre degli Asinelli fu fatta erigere da Giovanni Visconti, duca di Milano. Con essa, voleva avere il controllo sul turbolento mercato di mezzo. La costruzione viene collocata presumibilmente fra il 1109 e il 1119 anche se nei documenti ufficiali gli Asinelli vengono associati per la prima volta alla torre solo nel 1185. Solo la torre degli Asinelli si può visitare: circa 500 gradini per arrivare in cima e godere di un bellissimo panorama sui tetti di Bologna, che spazia fino alle colline nei giorni di cielo limpido. Sono tante le leggende che avvolgono la sua storia. La più nota: mai salirci prima di essersi laureati, potrebbero volerci anni prima di conseguirla!

Se, scendendo dalla torre degli Asinelli,
volete assaporare Bologna com’era nei secoli scorsi, una tappa imperdibile è quella nelMercato di Mezzo, dove il tempo sembra essersi fermato: gustatevi i suoi banchetti nelle strette viuzze, straripanti di frutta, verdura, formaggio, pesce e tantissimi salumi, tra cui ovviamente quello tipico di Bologna: la Mortadella!

A proposito: lo sapete che in molte città italiane (e anche in giro per il mondo) la mortadella la chiamano Bologna’? 


di
Silvia Bernardi
copywriter ed esperta di comunicazione digitale 

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