Cambio di stagione, allergie, virus, infezioni virali, alcuni tipi di disturbi immunitari, anemia, abitudini alimentari sbagliae, vita sedentaria, stress problemi cardiaci e depressione: sono queste alcune delle principali cause di stanchezza.
Generalmente un po’ di riposo extra può aiutare ma quando il bambino ha un prolungato bisogno di dormire anche dopo un adeguato riposo, è bene individuarne le cause. È necessario quindi monitorare per qualche giorno il bambino per poi contattare il pediatra che potrà così individuare la causa scatenante e determinare una corretta diagnosi e cura. La stanchezza è un malessere che può colpire anche i bambini più vivaci. Può essere uno stato temporaneo oppure se più persistente, un sintomo da non sottovalutare. Soprattutto durante il periodo dello sviluppo, i bambini possono presentare degli episodi di stanchezza eccessiva.
Possiamo riconoscere il tipo di stanchezza? La necessità di riposo è il principale sintomo: il corpo reagisce facendo sbadigliare e chiudere gli occhi frequentemente e rallentando di molto la velocità con cui si compiono le attività quotidiane. Sicuramente, la stanchezza non è da sottovalutare, soprattutto se compare tutti i giorni: potrebbe trattarsi di un disturbo o di un’infezione.
Se notate che il bambino è stanco, non vuole giocare, ha sempre sonno, o ancora inizia a soffrire di enuresi e dice di avere mal di testa potrebbe trattarsi di una stanchezza derivante da un fattore psicologico. E qui incidono molto i rapporti e la convivenza in casa, e quindi tensioni e litigi ma anche incapacità di relazionarsi con gli altri bambini. Se riuscite a capire che questi fattori possono essere la causa della stanchezza, l’unica cosa che potete fare è quella di stare più vicino a vostro figlio, fargli tante coccole e tenerlo lontano da malumori tra le mura domestiche.
Se il bambino si sveglia già stanco ed è più lento nel fare i compiti, mettendoci dentro anche l’inappetenza e la svogliatezza non è grave se ci troviamo in un cambio di stagione e non dobbiamo preoccuparci più di tanto, i bambini come gli adulti sentono molto i cambiamenti climatici. Vi sono tuttavia dei rimedi, o meglio delle regole da seguire, prima tra tutte quella di mantenere invariata l’ora della nanna, di preparargli una colazione completa, in modo da avere tutte le energie per affrontare al meglio la giornata. Se invece la stanchezza è dovuta all’influenza, il malessere durerà solo qualche giorno e comunque dopo la cura magari a base di antibiotici, è meglio rinforzare il bambino con delle vitamine.
Una volta consultato il pediatra, potete offrire al bambino un’alimentazione composta da più frutta e verdura, carne bianca, pesce, riso, in modo da ridargli le energie perdute.
Se il bambino è pallido in viso, ed è anche affetto da debolezza, potrebbe trattarsi di anemia, ovvero da una carenza di ferro. Anche qui va consultato il pediatra che valuterà se è il caso o meno di prescrivere un esame di controllo per appurare il valore del ferro nel sangue al quale potrà seguire la prescrizione di una dieta mirata e/o degli integratori a base di ferro.
Infine se l’estrema stanchezza dura per sei mesi o più, può essere diagnosticata dal pediatra la sindrome da stanchezza cronica (CFS).
Ovviamente il trattamento dell’eccessiva stanchezza è il più delle volte sintomatico, dipende cioè dal tipo di disturbo che lo provoca. E’ comunque sempre molto importante seguire uno stile di vita all’insegna del benessere, con una buona e sana alimentazione (ricca di cereali integrali, proteine, vitamine) e praticare attività fisica regolare.
a cura dott.ssa Maria Luisa Chillemi
farmacista