I piedi piatti nei bambini si verificano molto spesso e sono una preoccupazione per molti genitori. Tuttavia è utile sapere che siamo nati tutti con i piedi piatti!
I bambini piccoli che imparano a camminare hanno bisogno di un appoggio più stabile per rimanere in equilibrio e per questo il piede poggia completamente. Con gli stimoli esterni e tutte le attività a cui il piede viene progressivamente sottoposto nella crescita (prima gattonando e poi con il cammino, la corsa, i salti), viene a determinarsi la maturazione biomeccanica: il retropiede e l'arco plantare si allineano fino a formare correttamente la volta plantare, ovvero l’arco che abbiamo sotto il piede, condizione che matura mediamente entro i 6-7 anni di vita.
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La preoccupazione dei genitori nasce, giustamente, quando il bambino inizia a crescere e la pianta dei suoi piedini rimane piatta, senza arco. Si tratta di un riscontro molto frequente nell’età evolutiva al punto da costituire una delle più comuni cause di consultazione del podologo nell’infanzia e preadolescenza.
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La persistenza del piede piatto è un problema che non va certamente sottovalutato. Se è vero che il più delle volte si risolve e si normalizza da solo con la crescita stessa del bambino, è anche vero che dopo i 7 anni bisogna essere certi che tale problema si stia normalizzando poiché spesso il piede piatto, anche in alcune forme più avanzate, può essere asintomatico, cioè non procurare sintomi dolorosi.
Clinicamente la caratteristica principale del piede piatto consiste in un aumento del fisiologico valgismo del retropiede con conseguente riduzione dell'altezza fisiologica dell'arco plantare longitudinale e quindi un aumento dell'appoggio della volta plantare. Alle volte, l'alterata struttura del piede può favorire la rotazione interna delle ginocchia con conseguente postura di gambe ad X ed anche una tendenza alla formazione del cosidetto “alluce valgo”.
Alcuni ragazzi possono percepire maggiore affaticamento nella pratica dello sport con dolori muscolari alle gambe. Altri possono avvertire dolore nella regione plantare del piede, alla caviglia, in corrispondenza della regione anteriore del ginocchio e perfino alla schiena.
Il consiglio più giusto è sempre quello di ascoltare i bambini quando lamentano fastidi, e osservarli tanto: guardare come camminano, come corrono, come si muovono quando fanno sport.
A volte, la sintomatologia dolorosa può comparire solo in età adulta, anche questa favorita dai sovraccarichi funzionali e di solito localizzata al polpaccio e/o alla volta plantare, quindi la prevenzione rimane l’arma più efficace in mano ad ogni genitore. Dopo i 7 anni sarà fondamentale una visita podologica per identificare eventuali problemi disfunzionali dell’appoggio del piede.
A seconda della causa e della gravità del piattismo si potrà poi graduare l’intervento terapeutico ricorrendo a diversi rimedi, dall’uso dei plantari alla fisioterapia e, quando necessario, ricorrendo anche alla chirurgia.
GIUSEPPE NIGIONI
podologo
Contatti: tel. 320.819.54.27 - dottgiuseppenigioni.it
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