Challenge 1: come vivere meglio con il tuo cellulare

Sei consapevole delle regole che ti dai nell’utilizzo della tecnologia o ti senti schiavo del tuo smartphone?


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L'evoluzione tecnologica ha plasmato profondamente il mondo in cui viviamo cambiando il nostro modo di comunicare, lavorare, apprendere e intrattenersi. Noi adulti lo sappiamo perché l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle, ha portato sicuramente molti benefici e miglioramenti, tuttavia, non è priva di criticità e l’abuso della tecnologia, come qualsiasi altro abuso, porta alla dipendenza. L’iperconnessione inoltre (adesso lo sappiamo!) genera stati ansiosi e senso di oppressione, oltre che l’isolamento sociale.

Il futuro promette ulteriori progressi tecnologici che potrebbero ridefinire ancora una volta il nostro modo di vivere.

Dall'integrazione di dispositivi indossabili nella nostra vita quotidiana, alla prospettiva di viaggi nello spazio (per non parlare dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale), nuove sfide ed opportunità si profilano all'orizzonte.

Per garantire che il rapporto tra uomo e tecnologia rimanga proficuo, è essenziale che la società investa nella formazione continua e nella sensibilizzazione per adattarsi a questi cambiamenti in modo consapevole.

È quindi fondamentale educare le nuove generazioni su come utilizzare la tecnologia in modo responsabile ed equilibrato. L'educazione familiare e l’esempio che gli adulti di riferimento danno ai più piccoli con il proprio comportamento giocano un ruolo cruciale nell'affrontare le sfide del rapporto tra uomo e tecnologia in modo da ridurre i rischi ed aumentarne le opportunità… come distinguere le informazioni affidabili da quelle false, proteggere la propria privacy online e sviluppare una comprensione critica delle implicazioni etiche delle tecnologie emergenti come l'intelligenza artificiale e la biotecnologia.

Inoltre, l'educazione digitale dovrebbe promuovere l'importanza del bilanciamento tra l'uso della tecnologia e il contatto con il mondo reale e l’atto educativo più efficace è senz’altro l’esempio attivo… quindi tu, cosa puoi fare nell’immediato della quotidianità? Ti suggerisco di provare questo piccolo -ed efficace- esperimento, chi l’ha provato ha avuto effetti davvero benefici!

Accetti la sfida?

Allora cambia paradigma, invece di essere tu ad essere richiamato costantemente dallo smartphone, sii tu ad interessarti ad esso! Prova per un paio di giorni ad eliminare tutte le notifiche sonore, vibranti o luminose… le emergenze, se davvero tali, ti raggiungeranno comunque.

Poi prendi nota se, dopo un primo momento di smarrimento, avverti un miglioramento della qualità della tua quotidianità… ma non arrenderti subito! Via via, allunga il tempo in cui sei tu che governi la tecnologia anziché essere lei che ti domina e mantieni lo spirito critico di “osservarti” in maniera neutra, come se fossi fuori da te stesso e di tenere nota delle differenze che vivi e che senti.

E ricorda: “da un grande potere derivano grandi responsabilità” è l’insegnamento che Benjamin Franklin Parker regala al più noto nipote Spiderman.

La tecnologia è un gran potere, ma pur sempre una produzione di noi esseri umani e come qualsiasi mezzo è la consapevolezza con il quale viene usato che fa la differenza e come in ogni processo qualcosa si perde e qualcosa si acquisisce.

A fare la differenza sarà l’equilibrio che troveremo tra l’esperienza dei nativi digitali (detti puri quelli tra 0 e 12 anni) e quella degli immigrati digitali (tutti gli altri), quella “media” utile tra il prima e il dopo e le opportunità del “qui ed ora”.

ROBERTO SEGHI ROSPIGLIOSI
pedagogista, giudice onorario minorile, consulente relazionale

Contatti: tel. 340.675.45.69 - spazioermes@gmail.com


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