Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei!

Fu il gastronomo francese Jean Anthelme Brillant-Savarin a pronunciare per la prima volta queste parole nel 1825 nel suo libro “La fisiologia del gusto”.

Chissà cosa penserebbe oggi Brillant-Savarin, padre della gastronomia moderna, se sapesse che la scienza ha dimostrato realmente la veridicità della sua affermazione…

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Secondo i ricercatori del Gettysburg College, della North Dakota State University e della Saint Xavier University di Chicago esisterebbe, infatti, un legame scientifico tra i gusti delle persone e alcuni aspetti del loro carattere (articolo pubblicato nella rivista Journal of Personality and Social Psychology).

Sei un tipo “dolce” o “salato”?

Analizzando le preferenze alimentari di un gruppo di studenti universitari, i ricercatori avrebbero evidenziato l’esistenza di due categorie di persone, ognuna con aspetti personologici diversi: i “dolci” e i “salati”.

I tipi “dolci”, ossia gli amanti dei biscotti, dei dessert, del gelato, delle creme spalmabili…sarebbero tendezialmente persone più disponibili, più collaborative e più propense a donare il loro aiuto agli altri.

L'immagine è composta da tanti cerchi luminosi di differenti colori che si fondono fra loro e rappresenta idealmente l'unione e il sostegno della Community Etica di Bambini e Genitori

Dall’altro lato i tipi “salati”, ossia gli amanti di pane, pasta, pizza, cracker…sarebbero tendenzialmente persone più estroverse e più indipendenti.

Nella ricerca, i partecipanti tendevano infatti ad attribuire la passione per il dolce a persone più disponibili ed espansive, e, allo stesso tempo, anche i ragazzi che si descrivevano come cordiali e amichevoli avevano più facilmente una predisposizione per il sapore dolce rispetto a quelli che si consideravano “scontrosi”.

Ma è davvero possibile parlare della relazione tra preferenze alimentari e personalità?

Secondo la Dott.ssa Maria Grazia Strepparava, professoressa di psicologia clinica alla Facoltà di medicina di Milano-Bicocca, la preferenza dei sapori dolci potrebbe ricordarci la nostra prima esperienza con il latte materno. Una mamma, infatti, culla e abbraccia il proprio bambino mentre lo allatta; sembrerebbe quindi che alcuni di noi, più di altri, memorizzino questa esperienza in tutte le sue dimensioni, sia relazionali sia alimentari.

È tuttavia importante ricordare che la personalità di un individuo è un aspetto molto complesso e non può essere certamente riducibile a delle preferenze alimentari. Sarà quindi interessante seguire gli sviluppi della ricerca futura e vedere se confermerà o meno queste relazioni…nel frattempo mi piace continuare a pensare che con un po' di cioccolata siamo tutti più buoni!!

CHIARA MILANI
psicologa e psicoterapeuta

Contatti: tel. 353.405.46.19
chiaramilani.eu


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