Genitori si nasce o si diventa? Alla scoperta della propria genitorialità

Educare è un compito bellissimo e faticoso, richiede un impegno costante ma anche tanto divertimento!  

Essere genitori non è mai facile e soprattutto - come dico sempre - genitori non si nasce né si diventa: genitori s'impara.

Questo contenuto? È Certificato!

Se sto scrivendo qui, sul blog e sulla rivista etica per Genitori, è perché l’Ente italiano “Bambini & Genitori”, la prima Community NOprofit nel panorama educativo nazionale, ha certificato l’etica di quello che stai leggendo.

Grazie al suo Comitato Scientifico, che vede nomi autorevoli come Paolo Crepet, Maria Rita Parsi e Alberto Pellai, veri luminari sull’educazione genitoriale; ha ritenuto che questi contenuti seguano le linee-guida educative del terzo millennio, siano pedagogicamente corretti e propedeutici allo sviluppo degli adulti di domani, quindi buona lettura!

Da due a tre: cosa cambia

Diventare genitori non equivale ad esserlo. Quando si diventa genitori non si riceve nessun potere magico e non si conoscono le buone pratiche per favorire il neurosviluppo del proprio figlio.

Eppure è proprio grazie all’operato dei genitori che vengono poste le basi del futuro dei figli. Nessuno spiega ai genitori come mettere un pannolino o fare il bagnetto, come deve dormire un bambino o come viaggiare in macchina affinché sia in sicurezza, o - ancora - come deve essere disostruito in caso di soffocamento, oppure quali giochi sono funzionali al suo sviluppo e quali no, né cosa fare per favorire un ottimale sviluppo psicomotorio. Ultimo, ma non per importanza: come e quando proporre un dispositivo digitale ai bambini (a questo proposito, potrebbe interessarti leggere: “Guida al successo digitale nella crescita dei figli”.)

L’avventura della genitorialità

Tutto è lasciato al caso e alla “buona volontà” del genitore di informarsi. Sicuramente, oggi non mancano modi e spazi per farlo, casomai il rischio è proprio il contrario: evitare l’overload informativo e riuscire a districarsi da informazioni spesso contrastanti. Conviene quindi affidarsi ai professionisti del settore e non a dei video sui social.

Sì, è quando nasce un figlio che si diventa genitori, ma per esserlo davvero ci sono tante cose da imparare. Ecco perché sostengo fortemente che genitori non si nasce né si diventa, ma genitori s’impara.


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Genitori s’impara

Per spiegare questo concetto parto dalla vita intrauterina. Può capitare di pensare che il bambino nella pancia della mamma (ma anche finché non cammina) non faccia nulla. Nulla di più sbagliato. La formazione del sistema nervoso, cioè il neurosviluppo, inizia proprio dentro la pancia.

Oggi sappiamo che circa l’80% del cervello si forma entro i primi 3 anni di vita e che le aree maggiormente ricettive sono le aree sensoriali e motorie. Questo significa che è proprio in questo arco di vita che è importante fornire ai bambini gli stimoli giusti al momento giusto. Ed è sempre il neurosviluppo a dirci che le aree più ricettive sono quella sensoriale e quella motoria. Attenzione: fornire al bambino gli stimoli giusti al momento giusto non significa iperstimolarlo! Per chiarirci: iperstimolare un bambino significa metterlo su una sdraietta che dondola, vibra, suona, con luci e oggettini di plastica che penzolano. Eppure i negozi sono pieni di questi oggetti. Esattamente.  Se c’è una cosa che ho imparato da educatrice e ho consolidato da mamma è che marketing e neurosviluppo non coincidono (quasi) mai.

Bambini e neurosviluppo

In Italia vengono venduti ancora i girelli, ma è dimostrato che sono dannosi per lo sviluppo motorio dei bambini e, in alcune nazioni è vietato ilcommercio. Fornire i giusti stimoli nel momento corretto significa conoscere il suo neurosviluppo: in uno sviluppo fisiologico, il bambino deve essere lasciato libero di muoversi dal giorno zero senza essere contenuto in sdraiette, box o girelli.

Deve essere libero di sperimentare ciò che ha intorno tramite il tummy time e la ginnastica psicomotoria a pancia in su, magari con una palestrina in legno e con qualche giochino ad alto contrasto. Così stiamo ponendo le basi per uno sviluppo psicomotorio ottimale, perché in questo modo il bambino potrà sperimentare le tappe motorie del rotolo, del movimento ad orologio, dello striscio, del gattonamento e dei primi passi autonomi.

Allo stesso modo, è importante stimolare adeguatamente lo sviluppo della prensione: la mano impara a tracciare e a mettere le basi della scrittura non in prima elementare, ma quando permettiamo al bambino di fare esperienze sensoriali. E non significa certamente dare ai bimbi un tablet, ma piuttosto una ciotola con farina e acqua, con i ceci o il riso, con i colori a dita. Così le sue sinapsi si rafforzeranno e creeranno dei collegamenti forti tra i neuroni. A questo proposito, potrebbe interessarti leggere: “Lo sviluppo del gioco nei bambini”.

Quando si sviluppano le emozioni?

È importante che i genitori imparino come funziona il neurosviluppo anche per la parte emotiva perché siamo stati abituati ad un'educazione basata sul punire i comportamenti che l’adulto considera sbagliati.

Invece è necessaria un'educazione basata sul motivare sempre un eventuale no e sull’evitare di reprimere, quindi punire, stati emotivi come la rabbia.

Gli adulti dovrebbero essere per i bambini (soprattutto quando questi vivono momenti di rabbia e pianto inconsolabile), come il faro è per il mare quando è in tempesta. Perché il faro non si spegne ma continua ad illuminare il mare in tempesta. Sii un faro per il tuo bambino: nei momenti di crisi non urlare anche tu; fai bel respiro e ricordati la metafora del faro! Sostenere il neurosviluppo dei bambini richiede competenze, conoscenze e tanto divertimento per questo il mio motto è: “genitori non si nasce, né si diventa. Genitori s’impara”!

MARTA MICOZZI
educatrice professionale e perinatale esperta in psicomotricità, grafomotricista, insegnante di yoga per bambini e ginnastica in gravidanza

Contatti: tel. 334.341.51.23
genitorisimpara.it

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