piccole grandi strategie per rendere la visita dal dentista divertente come un gioco!

La paura del dentista è generalmente legata ad esperienze negative vissute in età precoce in prima persona o, in molti casi, legata a racconti di amici o parenti.

L’importanza della prima impressione è ampiamente documentata e quindi la sala d’attesa, primo luogo dello studio che il piccolo paziente conosce, deve essere allegra, accogliente, con disegni sulle pareti e giochi a disposizione che evochino contesti familiari e predispongano positivamente il bambino. Il tempo di attesa non dovrà comunque mai essere troppo lungo per evitare che l’iniziale entusiasmo si trasformi in noia o stanchezza con conseguente diminuzione della capacità collaborativa del piccolo paziente.

Per costruire un rapporto positivo con il futuro dottore o dottoressa che curerà il bambino è importante che la prima visita sia un momento di conoscenza non associato a terapie che possano evocare dolore.

Molteplici visite di controllo consentono di evitare al bambino di accostare l’odontoiatra ad una figura negativa, associazione che potrebbe verificarsi qualora il bimbo venisse portato per la prima volta in studio in una situazione di emergenza causata da pulpite per carie profonda.

Il ruolo dei genitori è fondamentale per eliminare la paura del dentista.

Spesso bambini ansiosi sono figli di genitori che hanno avuto esperienze negative dal dentista ed hanno trasmesso ai figli, inconsciamente, i loro timori.

Alle domande dei bambini su come si svolgerà la visita odontoiatrica è bene rispondere senza parlare di puntura, aghi, anestesie, trapani che sono tutti nomi che possono evocare sensazioni dolorose. In caso di incertezza è meglio essere vaghi nella risposta e lasciare al dentista la modalità di esplicazione delle terapie.

Il bambino dovrà essere motivato a collaborare con rinforzi positivi e con giochi che premino la collaborazione. Durante la fase di terapia il dentista e l’assistente cercheranno nomi di fantasia per le diverse attrezzature odontoiatriche in modo da evitare parole associabili alla possibilità di percepire dolore per cui la “siringa con l’ago” potrebbe diventare uno “spray anestetico” e l’operatore cercherà di evitare al bambino la visione dell’ago stesso. Allo stesso modo la sonda appuntita per individuare le carie potrà diventare la “penna conta denti”. Il micromotore o la turbina non verranno mai chiamati “trapano” ma con altri nomi di fantasia che ogni dentista attento all’aspetto psicologico avrà cura di inventare in base alle proprie esigenze.

Proprio per questo motivo i genitori non devono descrivere nei particolari le varie terapie per evitare di vanificare questi sforzi del team odontoiatrico. La maggior parte dei bambini, anche se particolarmente ansiosi, possono essere trattati con successo curando l’aspetto psicologico. Nei casi particolarmente complessi, quando l’approccio psicologico non è sufficiente, è utile ricorrere alla sedazione cosciente sfruttando la tecnica inalatoria con protossido d’azoto ed ossigeno.

Con la sedazione cosciente il piccolo paziente risulta meno sensibile agli agenti esterni che provocano stress, ma permane in uno stato cosciente, cioè in grado di rispondere alle domande e di eseguire ordini semplici. Con questa metodica abbiamo trattato con successo pazienti altrimenti non gestibili che successivamente, una volta conquistati e rassicurati, sono stati trattati senza l’ausilio del protossido d’azoto.

Nel nostro studio ha grande successo una tessera con punteggio da 1 a 150 che prevede dei premi al raggiungimento dei punteggi di 30, 70 e 150. Ogni seduta odontoiatrica prevede un punteggio da 1 a 8 che viene dato in base alla collaborazione del bambino (per esempio, l’apertura della bocca) ed alla bravura nell’igiene domiciliare. I bambini arrivano con il desiderio di conseguire il massimo punteggio possibile per ottenere i diversi premi in palio.

a cura dott.ri P.L. Montanaro, R. Cinti,
T. Malacarne, R. Mingolla, G. Monaco
medici odontoiatri e implantologi