Cari genitori, con piacere ho l’occasione di parlare di un tema che mi sta molto a cuore: il contrasto alle disuguaglianze. Non c’è luogo più importante della scuola dove far fiorire il germoglio dell’uguaglianza, della solidarietà e della accettazione delle diversità
che caratterizzano da sempre la nostra società e che oggi trovano, piano piano, sempre maggiore comprensione.
Mi riferisco ad ogni tipo di diversità
dagli stereotipi che, come binari precostituiti, influenzano tutte e tutti noi. Dal genere, all’orientamento sessuale, alla provenienza geografica, all’abilità e alla condizione fisica, tutti questi elementi ci condizionano e imprimono un destino nelle nostre relazioni.
Abbiamo potuto verificare come, purtroppo, la pandemia abbia certamente aumentato le disuguaglianzein termini di accesso alla didattica a distanza, alla possibilità di seguire le lezioni e anche di interruzione dei rapporti sociali, in particolare tra gli adolescenti che più a lungo hanno dovuto rinunciare alla frequentazione scolastica di persona. Queste gravi conseguenze si inseriscono in un contesto sociale dove comunque le differenze già pesavano prima della pandemia con le conseguenze che tutte e tutti conosciamo quali atti di bullismo, prevaricazione e discriminazione.
Per questo motivo, sono impegnata
da molti anni nel contrasto alle disuguaglianzee, come dicevo, credo fortemente che uno dei luoghi più importanti in cui si può insegnare l’accettazione delle diversità sia proprio la scuola. Fondamentale è sempre la collaborazione tra i diversi settori delle Amministrazioni locali e la scuola per la realizzazione di progetti che riguardano la figura femminile e la parità di genere, la comprensione delle diversità di orientamento sessuale e identità di genere in collaborazione con le associazioni LGBT dei singoli territori, il contrasto alle discriminazioni verso persone migranti.
Sono convinta che sia molto importante
che, fin dalla tenera età, bambini e bambine imparino a confrontarsi con le diversitàe questo con due obiettivi entrambi di primaria importanza: da un lato creare una società sempre più inclusiva dove ogni persona possa trovare il proprio posto e, dall’altro, fare in modo che ogni bambino e bambina non subisca atti di bullismo o di esclusione se non rientra nei canoni precostituiti che ci si aspetta da lui o da lei.
Non c’è posto per i pregiudizi in una società dove le persone trovano liberamente la propria identità, secondo quanto stabilito nell’art. 3 della nostra Costituzione, e questo è il tipo di società che vogliamo realizzare.
Mi piace concludere sottolineando
che tutte queste attività si rendono possibili, così come succede a Bologna, grazie al fatto che le scuole, gli insegnanti e, ovviamente, i genitori collaborano e partecipano con grande entusiasmo e per questo ringrazio sentitamente.
di Susanna Zaccaria
Avvocata, Assessora al comune di Bologna Educazione, Scuola, Pari opportunità e differenze di genere, Diritti LGBT, Contrasto alle discriminazioni, Lotta alla violenza e alla tratta sulle donne e sui minori, Progetto Patto per la giustizia
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