Genitori, a gestire le crisi di rabbia dei bambini… s’impara! Ecco 5 modi per superarle

Nell’immaginario collettivo tutto ciò che riguarda l’emozione della rabbia dei bambini, viene etichettato dagli adulti come capricci.

Noi pensiamo che i bambini siano dei mini-adulti ma non è così: i bambini, soprattutto nello 0-3, sono come delle spugne che, ricevendo gli stimoli giusti al momento giusto, vengono favoriti nel loro apprendimento, ma è anche vero che il loro cervello è in formazione, soprattutto quella parte dedicata al controllo emotivo.

Questo contenuto? È Certificato!

Se sto scrivendo qui, sul blog e sulla rivista etica per Genitori, è perché l’Ente italiano “Bambini & Genitori”, la prima Community NOprofit nel panorama educativo nazionale, ha certificato l’etica di quello che stai leggendo.

Grazie al suo Comitato Scientifico, che vede nomi autorevoli come Paolo Crepet, Maria Rita Parsi e Alberto Pellai, veri luminari sull’educazione genitoriale; ha ritenuto che questi contenuti seguano le linee-guida educative del terzo millennio, siano pedagogicamente corretti e propedeutici allo sviluppo degli adulti di domani, quindi buona lettura!

I capricci non esistono!

La neuroscienza è chiara: il bambino sta vivendo una crisi di rabbia che non riesce a gestire perché il suo cervello è ancora immaturo. E proprio per questo ha bisogno di un adulto che lo aiuti a farlo. A partire dai 12 mesi ed in particolare intorno ai 24, i bambini vivono un contrasto interno: sentono di poter fare tutto da soli ma allo stesso tempo si scontrano con i limiti imposti dall’adulto o da una loro capacità non ancora sviluppatasi del tutto. Questo li porta ad uno stato di frustrazione che si può trasformare in urli, lancio di oggetti, pianti inconsolabili.

Il bambino non sta facendo un capriccio ma è disregolato, cioè non riesce ad autoregolarsi. Qui il ruolo dell’adulto è fondamentale: la co-regolazione nei bambini è attiva fin dalla nascita, ma anche se possiedono una serie di strategie per autoregolarsi (pianto, sonno, dito in bocca) queste non sono sufficienti a ripristinare il loro equilibrio e hanno quindi bisogno dell’adulto per gestire le emozioni più intense.

Questo significa che, quando un bambino disregola, utilizzare metodi punitivi non serve assolutamente a nulla, crea solo un clima di tensione. Dobbiamo insegnare ai bambini che le emozioni non devono essere represse.


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Il genitore è come un faro nei momenti di rabbia

Vorrei usare questa metafora: il faro illumina il mare, anche quando il mare è in tempesta. Dobbiamo essere dei fari per i nostri bambini soprattutto quando vivono momenti di rabbia e pianto inconsolabile. Essere dei co-regolatori significa essere consapevoli di come funziona il cervello dei bambini. Non è un capriccio, è solo che quella specifica area del suo cervello deve ancora svilupparsi. E il nostro ruolo in quei momenti è fondamentale. A questo proposito, puoi approfondire leggendo: Genitori si nasce o si diventa? Alla scoperta della propria genitorialità

Ecco 5 strategie utili agli adulti quando si presenta una crisi di rabbia:

  1. Non entrate anche voi nella crisi avviando una guerra infinita, provate a mantenere la calma e a rievocare la metafora del faro
  2. Provate a verbalizzare quanto sta succedendo: “vedo che sei molto arrabbiato perché… se vuoi posso darti un abbraccio e insieme mandare via la rabbia”
  3. Leggere un libro a tema per far capire al bambino che quello che sente ha un nome e che può fare delle cose per gestire quel momento.
  4. Fornire delle strategie per gestire la rabbia: scarabocchiando un foglio, soffiandola via, immaginando di schiacciare la rabbia con i piedini.
  5. Praticare yoga per bambini (da insegnante di yoga, posso confermare quanto aiuti nella regolazione delle emozioni!)

Siamo portati a pensare che questo approccio porta alla crescita di bambini che non accettano no, i cosiddetti “viziati”. Non è assolutamente così, rispettare le loro emozioni, trovare al momento giusto delle strategie affinché possano nel tempo autoregolarsi significa dare a loro la possibilità di vivere la rabbia supportati da strumenti utili a ristabilire l’equilibrio. Queste strategie andranno a rafforzare il legame genitore-bambino e soprattutto lo renderanno consapevole delle emozioni, anche quando si sentirà “perso”. Gestire l’emotività dei bambini nella fascia 0-3 anni, è un investimento sul loro futuro!

Concludo con l’invito ad essere più consapevoli della propria genitorialità, magari cominciando con leggere questo approfondimento: Genitori si nasce o si diventa? Alla scoperta della propria genitorialità

MARTA MICOZZI
educatrice professionale e perinatale esperta in psicomotricità, grafomotricista, insegnante di yoga per bambini e ginnastica in gravidanza

Contatti: tel. 334.341.51.23
genitorisimpara.it

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