I nostri figli spesso chiedono, così come i coetanei, di avere un proprio smartphone o tablet…
La preoccupazione per noi genitori di un ragazzo autistico è quella di salvaguardare l’ingenuità del proprio figlio dagli altri utenti del web.
Fino a quando sono bambini, il rapporto dei nostri figli con il mondo on line è limitato all’uso del cellulare del proprio genitore e, fornire loro un corretto approccio al mondo digitale, rappresenta un problema forse marginale rispetto a quanto lo sia per gli altri.
Spesso la loro fruizione consiste nel visualizzare qualche innocuo video. In questi casi il problema è più che altro la ripetitività nelle visualizzazioni. I nostri figli, infatti, sono capaci di rivedere lo stesso video per ore e ore, se non per giorni interi.
L’intervento del genitore qui è necessario per interrompere questo rituale ossessivo e riportare l’attenzione del bambino su qualcosa d’altro.
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Le problematiche cambiano quando il bambino cresce e, necessariamente, entra in contatto con il mondo virtuale in modo più autonomo. Una delle peculiarità dell’autismo è proprio la scarsa capacità a comprendere le modalità di funzionamento del mondo, soprattutto per quanto attiene al “non detto” e al sottinteso.
Possiamo pensare che, se la realtà delle cose fosse un dado a sei facce, alcune visibili e altre nascoste, ai nostri figli sia stata data la possibilità di comprendere solo quanto sia oggettivamente visibile.
Sulla base di ciò, può facilmente accadere che un nostro ragazzo sia erroneamente spinto a compiere qualcosa di “sbagliato” non rendendosi conto dell’errore in cui viene tratto, semplicemente perché si fida del suo interlocutore.
Non pensiamo subito però all’uomo nero, a volte le stesse persone che possono “approfittarsi” di questa “innocenza” sono anche persone vicine, compagni di classe, per esempio, che in modo goliardico spingono il ragazzo autistico (normalmente molto immaturo circa le convenzioni o le regole sociali) a scattarsi una foto imbarazzante o inappropriata o a girare un video e a renderlo pubblico.
Difficilmente il ragazzo autistico si renderà conto che ciò possa essere fatto per scherzo, perché semplicemente si fida di chi gli chiede una certa cosa e non legge al di là di quella che gli pare una semplice richiesta.
Questo è sicuramente l’aspetto più preoccupante del mondo on line e quello per cui i nostri ragazzi risultano più vulnerabili e bisognosi di protezione da parte degli adulti di riferimento.
FRANCESCA DELMONTE
presidente "Comitato Autismo 365"
Contatti: autismo365.it
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