“Ieri sera mia figlia si è lamentata perché le dico sempre che il cellulare non si porta a tavola, ma durante la cena io ho risposto a una chiamata di lavoro…”
“Mio figlio si è arrabbiato con me e si è chiuso in camera sua, perché stava videogiocando da troppo tempo e io, esasperato, gli ho staccato la spina della consolle impedendogli di salvare i progressi fatti nel gioco!”
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Ecco due esempi di situazioni di vita onlife che sicuramente è capitato di vivere a chi ha figli in età pre-adolescenziale e adolescenziale… ma non so invece se vi siate mai accorti di quanto loro stiano svegli fino a notte fonda per navigare, guardare youtube, serie TV in streaming, chattare, postare sui Social, interagire con i loro coetanei!
Se da saltuario diventa frequente, questo comportamento può sfociare nel fenomeno del vamping: proprio come i vampiri, i ragazzi sono online anche di notte e l’attività sulla rete non cala neanche nelle ore che dovrebbero essere dedicate al riposo.
Affronta le sfide di essere genitore con semplicità!
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Protetti dal buio, nella loro camera si sentono maggiormente fuori dal controllo dei genitori che giacciono addormentati nei loro letti. È così che l’appuntamento notturno con lo smartphone può diventare sempre più frequente e avere comportamenti e conseguenze rischiose come stress da notifiche, diffusione di materiale privato in rete, cyberbullismo, ecc…
È vero, tranquillizzo subito tutti i genitori affermando che il fenomeno del vamping è più facile da individuare per gli insegnanti nelle ore di scuola, quando notano che gli studenti sono più stanchi, disattenti, irritabili o nervosi… tuttavia, di fronte a questi preoccupanti fenomeni, può venirci in grande aiuto aver “sottoscritto” un Contratto Digitale in famiglia: un ottimo strumento per circoscrivere i principali obiettivi per un utilizzo sano degli strumenti digitali, partendo dalla consapevolezza che essi rispondono al bisogno di affiliazione con i pari, più forte e sentito nei bambini e adolescenti.
Questo Contratto può aiutarci a bilanciare meglio il tempo trascorso sui social media, il tempo trascorso sullo schermo e altre abitudini quotidiane dei figli.
Ma è un accordo sottoscritto da tutta la famiglia, che definisce modalità e tempi di utilizzo degli strumenti digitali di ognuno. Ad es. niente smartphone durante i pasti o definire la durata di una partita ai videogiochi, ecc.
Le regole iniziali lasceranno poi gradualmente spazio a una propria autoregolazione nell’uso del digitale da parte di ogni famigliare. Aver sottoscritto un contratto “autorizza” anche gli altri a farcelo rispettare, senza dover ricorrere a comportamenti proibizionisti o “polizieschi”.
Il Contratto Digitale dovrebbe prevedere anche tempi per creare un maggiore dialogo e relazione con i figli, prendendo in considerazione attività da fare insieme alternative al digitale.
In famiglia può essere utile mettere giù una prima stesura del contratto digitale tutti insieme, con un'adeguata netiquette, ovvero un insieme di regole, o galateo della rete per i più romantici, che ci aiutano a regolare il nostro comportamento e le nostre modalità di comunicazione.
E adesso la palla a te, caro genitore e/o insegnante… ti è capitato di osservare i tuoi figli/studenti più stanchi durante la giornata? In questi casi, chiedere le ragioni di quella stanchezza o introdurre l’argomento con una battuta ironica, può essere più produttivo che porsi in posizione di scontro.
Confrontiamoci per mettere a fuoco meglio i segnali che possono aiutarti ad accorgerti se i tuoi figli/studenti sono stati vampirizzati dal digitale… se vuoi realizzare un Contratto Digitale, possiamo costruirlo insieme e posso aiutarti a personalizzarlo sulle vostre esigenze!
GIANLUCA FROZZI
cyber psicologo specializzato in psicologia digitale, educazione digitale, orientamento scolastico professionale.
Contatti: tel. 339.465.50.89 - gianlucapsicologodigitale.com
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