Non hai tempo di leggere? Ascolta!
Lo strumento più efficace per appianare i conflitti in famiglia? È sintonizzarsi con i propri figli. E attraverso il dialogo, relazionarsi e comunicare.
Sintonizzarsi significa utilizzare il loro linguaggio, proporre dei contenuti che possono interessare e affrontare anche argomenti che la generazione adulta sente un po' lontani e, a volte, di difficile comprensione.
Durante il periodo adolescenziale, il figlio tende ad allontanarsi dalle prospettive genitoriali. Dunque, dal suo punto di vista, è molto importante sapere che i genitori provano comunque a capirlo, aprendo finestre di riflessione insieme.
Questo contenuto? È Certificato!
Se sto scrivendo qui, sul blog e sulla rivista etica per Genitori, è perché l’Ente italiano “Bambini & Genitori”, la prima Community NOprofit nel panorama educativo nazionale, ha certificato l’etica di quello che stai leggendo.
Grazie al suo Comitato Scientifico, che vede nomi autorevoli come Paolo Crepet, Maria Rita Parsi e Alberto Pellai, veri luminari sull’educazione genitoriale; ha ritenuto che questi contenuti seguano le linee-guida educative del terzo millennio, siano pedagogicamente corretti e propedeutici allo sviluppo degli adulti di domani, quindi buona lettura!
Riusciamo a trasmettere ai nostri figli “sicurezza”?
Nel mondo dell’adolescenza pieno di novità e di insicurezze, è fondamentale tornare a casa e sentirsi al sicuro. Invece, purtroppo, spesso accade che tra genitori e figli si alzino dei muri comunicativi che rallentano o sospendono la fluidità della relazione. Queste dinamiche si accendono soprattutto quando scatta il meccanismo del giudizio.
La genitorialità è probabilmente uno dei fenomeni più articolati e complessi della vita.
Se dedichiamo tempo a metabolizzare i comportamenti dei figli adolescenti che non sempre corrispondono alle nostre aspettative, se ci poniamo nell’ottica di accogliere piuttosto che allontanare, ecco che i ragazzi comprenderanno i nostri sforzi, e pian piano ci renderanno partecipi delle loro esperienze, sensazioni, delle loro difficoltà ad essere parti integranti del gruppo dei propri pari.
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I figli non devono temere l’opinione dei genitori!
Non hanno bisogno di sentire parole giudicanti: “Perché hai fatto questo?” Piuttosto, hanno bisogno di sentirsi dire: “Gli errori insegnano. Tutti noi possiamo sbagliare!
Sono sicuro che domani farai fruttare l’esperienza di oggi. Puoi scegliere.”
Un adolescente che ha la possibilità di sperimentare i propri passi nella vita, diventerà un adulto centrato. Sperimentare. Non evitare. Un ragazzo che non incontra ostacoli emozionali non troverà bilanciamento emotivo da subito. Se non ha la possibilità di esprimere la sua singolarità, la sua unicità, crescerà in base ai desideri dei genitori, e non certo in maniera autentica.
Aiutiamo l’adolescente a capire l’adolescenza.
L’adolescenza è esplosione di vita. È un’energia che va veicolata, grazie alla vicinanza di mamma e papà.
L’adolescente:
- è più sicuro;
- vuole affermare la sua libertà;
- non vuole controlli ossessivi;
- ha bisogno dei suoi spazi e dei suoi “disordini”;
Il genitore:
- cerca di favorire il processo educativo senza creare una copia di sé;
- trasmette i valori e insegna le giuste strategie per proteggersi nella società;
- comprende le esigenze e dà limiti quando necessario;
- mette in conto gli imprevisti. Ci sono avvenimenti che hanno conseguenze sulle quali non abbiamo nessun controllo.
Per il resto, il genitore lascia che l’adolescente possa vivere e sognare!
L’essere umano in generale pensa normalmente di avere tutto sotto controllo, di poter pianificare ogni passo della propria vita. Invece, a volte, la vita decide per noi. Questo vale ovviamente anche con i figli. Essere genitori significa quindi essere esposti a maggiori imprevisti. Puoi approfondire leggendo: Affrontare e superare un periodo difficile
Come vivere gli imprevisti genitoriali?
Mantenendo la calma. Rimanendo vigili e accettando la realtà. Prendendo i fatti così per come sono e non come avremmo voluto che fossero. Gli imprevisti possono donare energie nuove e prospettive più ampie. Possono essere opportunità per approfondire la realtà interna dei propri figli.
Se i genitori dovessero affrontare conseguenze troppo articolate, potrebbero rivolgersi a un operatore esperto per gestire al meglio il tutto.
Il concetto è che nella vita possiamo chiedere aiuto.
Come i figli possono chiedere aiuto ai genitori, questi possono chiedere aiuto a uno specialista.
Ciò non significa essere inadeguati. Ciò significa avere sempre vivo il desiderio di promuovere vie protettive, per i figli che sono figli reali e non ideali e per i genitori che non sono infallibili, ma umani.
E se vuoi proseguire, può esserti utile leggere: La seconda nascita: l’adolescenza
SILVIA FERRETTI
pedagogista, formatrice, Direttrice Centro per l'infanzia 12-36 mesi "Il Chicco"
Contatti: tel. 347.178.29.48 - ilchiccoinfanzia@hotmail.it
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