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L’adolescenza è un periodo di cambiamento, in cui i ragazzi vogliono costruire la propria indipendenza. I litigi con i genitori servono spesso a esplorare i propri limiti e a ottenere spazio.
I conflitti con i figli, soprattutto durante l’adolescenza, sono inevitabili. A volte sembra che cerchino il litigio di proposito, ma spesso è solo un modo per affermare la propria identità. Questi momenti possono essere usati per migliorare la comunicazione e rafforzare i legami familiari, se affrontati nel modo giusto.
Questo contenuto? È Certificato!
Se sto scrivendo qui, sul blog e sulla rivista etica per Genitori, è perché l’Ente italiano “Bambini & Genitori”, la prima Community NOprofit nel panorama educativo nazionale, ha certificato l’etica di quello che stai leggendo.
Grazie al suo Comitato Scientifico, che vede nomi autorevoli come Paolo Crepet, Maria Rita Parsi e Alberto Pellai, veri luminari sull’educazione genitoriale; ha ritenuto che questi contenuti seguano le linee-guida educative del terzo millennio, siano pedagogicamente corretti e propedeutici allo sviluppo degli adulti di domani, quindi buona lettura!
Perché i figli cercano il conflitto?
L’adolescenza è un periodo di cambiamento, in cui i ragazzi vogliono costruire la propria indipendenza. I litigi con i genitori servono spesso a esplorare i propri limiti e a ottenere spazio. Anche se può sembrare che lo facciano per sfidarci, in realtà esprimono il bisogno di essere riconosciuti come individui. Spesso, dietro la ribellione, c’è anche un bisogno di sentirsi ascoltati e compresi.
Quando un conflitto sembra sfuggire di mano, è normale sentirsi sopraffatti. La prima cosa da fare è mantenere la calma. Rispondere con rabbia peggiora solo la situazione. Prendere qualche respiro può aiutare a ritrovare la lucidità. Se vuoi approfondire, può esserti utile leggere: Essere papà nell’era digitale: istruzioni per l’uso
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Quali strategie utilizzare per ottenere un dialogo costruttivo?
I conflitti possono diventare un’occasione per insegnare ai figli come risolvere i problemi in modo sano. Ecco alcuni suggerimenti per gestire i conflitti e favorire il dialogo:
- Regole condivise e chiare: molti litigi nascono dalla mancanza di chiarezza. Stabilire insieme regole e limiti riduce le incomprensioni e responsabilizza i figli.
- Riconoscere le emozioni: accogliere i sentimenti dei figli, anche quando non condividiamo il loro comportamento, aiuta a mantenere aperto il dialogo. Dire "capisco che sei arrabbiato" non significa approvare, ma accettare che abbiano il diritto di sentirsi così.
- Creare momenti di qualità: spesso, i conflitti nascono dalla mancanza di connessione. Trascorrere del tempo insieme, magari facendo una passeggiata o cenando senza distrazioni, aiuta a mantenere il legame forte.
- Essere modelli di comportamento: i figli imparano osservando. Se noi affrontiamo i conflitti con rispetto e autocontrollo, insegniamo loro come fare lo stesso. Ammettere i nostri errori e chiedere scusa è un esempio di maturità che i figli tendono a seguire.
Puoi approfondire leggendo: 10 pratiche fondamentali per diventare un papà consapevole
Come vivono il conflitto i figli?
Per gli adolescenti, il conflitto è spesso un modo per testare i confini della propria libertà. Anche quando sembrano arrabbiati o distanti, cercano rassicurazioni. Vogliono sapere che, nonostante i litigi, possono contare su di noi. Il conflitto diventa così uno strumento per ottenere attenzione e conferme, pur affermando la propria indipendenza.
Un approccio efficace per gestire i conflitti è coinvolgere i figli nel processo di risoluzione. Chiedere loro di proporre una soluzione li responsabilizza e li fa sentire ascoltati. Ad esempio, se il tema è l’orario di rientro, possiamo chiedere loro di trovare un compromesso che tenga conto sia delle nostre esigenze sia delle loro.
Trasformare il conflitto in opportunità
I conflitti con i figli non devono essere visti come un problema, ma come un’occasione per crescere insieme. Mantenere la calma, ascoltare e favorire il dialogo aperto sono strumenti essenziali per trasformare la tensione in un’opportunità di crescita reciproca. Non si tratta di evitare i conflitti, ma di imparare a gestirli con rispetto e collaborazione, creando un ambiente familiare più sereno e costruttivo.
Comunque, se vuoi approfondire, può esserti utile leggere: Essere papà nell’era digitale: istruzioni per l’uso
DANIELE CENCIONI
Papà POP
Contatti: @papapopfamily
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